Mentre stiamo scrivendo, è uscita la notizia di uno studio coordinato da Brian McDonald, del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) di Boulder, Colorado, sull’inquinamento atmosferico dell’area di Los Angeles.
Tutti saremmo pronti ad additare il traffico stradale come principale fonte di inquinamento atmosferico, ivece, a sorpresa, una serie di calcoli e di dati incrociati hanno dimostrato che ben il 60% dipende da detersivi, detergenti e cosmetici.
Sì, mentre puliamo casa, rilasciamo nell’ambiente una particolare classe di inquinanti, detta VOC, cioè “composti organici volatili”, fatta di idrocarburi gassosi che comprendono migliaia di composti. Molti di questi sono onnipresenti nei prodotti per l’igiene della casa, ma anche nella cosmesi (smalti per unghie, lacche). Liberandosi nell’aria possono contribuire alla formazione di ozono e anche di particolato, particolarmente insidioso.
Stupiti? Noi non molto. Infatti, da anni, lavoriamo per limitare il più possibile i danni all’ambiente, consapevoli che ogni volta che gli rechiamo un’offesa, questa si ritorce contro di noi.
Non è possibile ridurre a zero il nostro impatto sul pianeta, ma sicuramente è possibile limitarlo.
Per questo abbiamo scelto da molto tempo di escludere sostanze come ftalati, bha, bht, conservanti che rilascino formaldeide, preferendo materie prime ove possibile di derivazione vegetale, e più biodegradabili possibile.
Lavoriamo per essere sempre aggiornati con le ricerche scientifiche così da migliorare sempre le nostre formule e realizziamo prodotti per l’igiene della casa e della persona certificati, delicati, efficaci.
I vantaggi sono certamente di inquinare meno, ma cosa altrettanto importante possiamo avere igiene e pulizia senza sottoporre il nostro sistema respiratorio allo stress di sostanze chiaramente impattanti, che possono concorrere a disturbi come tosse, asma, allergie. Sebbene lo studio non abbia preso direttamente in causa l’inquinamento interno, è appurato che tali molecole, migrando all’esterno e interagendo con altre sostanze e con la luce solare, formano inquinamento.
Ci sono poi altre evidenze che riguardano la pericolosità riguardo all’inalazione dei composti di detersivi e compagnia: un gruppo di scienziati di Bergen ha monitorato le condizioni di salute respiratorie di 6235 persone, trovando una netta correlazione tra pulizie domestiche e malattie polmonari, soprattutto da parte di donne.
Potendo ridurre se non evitare fenomeni di sensibilizzazione, di carico di inquinamento, di possibiltà di allergie, perchè dunque non farlo?
A ciascuno la scelta. Noi la nostra l’abbiamo fatta molto tempo fa.